Milioni di persone hanno visto la caduta della mela, ma Newton è stato colui che ha chiesto “perché”.
(Bernard M. Baruch)
La Struttura Complessa di Chirurgia Generale del presidio ospedaliero “San Matteo degli Infermi” di Spoleto ha aderito allo studio GoSAFE (Geriatric Oncology Surgical Assessment and Functional Recovery after Surgery) relativo alla valutazione chirurgica preoperatoria ed analisi della ripresa funzionale dei pazienti anziani sottoposti ad intervento chirurgico per patologia neoplastica.
Si tratta di uno studio prospettico internazionale di grande prestigio, promosso dalla Società Europea di Chirurgia Oncologica per valutare il recupero funzionale post-operatorio e la qualità della vita dopo chirurgia oncologica in pazienti anziani. Principal investigator, per la struttura ospedaliera spoletina, dello studio internazionale è il dr. Luigi Marano, dirigente Medico dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale, Mininvasiva e Robotica. Nel 2020 più del 60% dei tumori riguarderanno pazienti con età superiore a 70 anni e le più recenti indagini hanno mostrato una sopravvivenza sfavorevole tra gli anziani poiché questa categoria di utenti riceve cure spesso non ottimali. Lo studio internazionale viene quindi proposto per diverse ragioni. “C’è anzitutto una preoccupante mancanza di conoscenza sui pazienti oncologici anziani sottoposti a chirurgia - spiega il dr. Marano. Nonostante ci siano dati sulla sopravvivenza post chirurgica la qualità della vita e il recupero funzionale vengono raramente determinati”. “Risulta inoltre necessario - prosegue il professionista spoletino - promuovere la multidisciplinarietà nel trattamento dei pazienti oncologici anziani, comprendere in quale modo la fragilità e le comorbidità siano associate a risultati clinici precoci e di lungo termine dopo la chirurgia nei pazienti oncologici anziani, ottenere dati prospettici che siano di supporto ai clinici nell’indirizzare le cure, evitando di sovrastimare o sottostimare il trattamento necessario ed identificare nuove strategie che consentano di migliorare i risultati funzionali come la preabilitazione”. L'obiettivo primario dello studio è valutare gli effetti della chirurgia sulla percezione dei pazienti relativa alla qualità della vita, paragonando auto-valutazioni pre e post-operatorie in pazienti anziani sottoposti ad interventi maggiori di chirurgia per tumori solidi. A ciò si aggiungono una valutazione del recupero funzionale in termini di ripresa delle attività quotidiane, la variazione delle attività di vita giornaliere e dello stato mentale, determinare morbidità e mortalità postoperatorie a 3 e 6 mesi, ottenere fattori prognostici per il recupero funzionale postoperatorio che siano di aiuto nella pianificazione del trattamento di futuri pazienti anziani a cui verrà proposto un intervento di chirurgia oncologica ed identificare le variabili che incidono sulla qualità di vita postoperatoria. Per il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dr. Imolo Fiaschini “si tratta di uno studio che presenta un rilevante impatto scientifico i cui risultati, a lungo termine, verranno pubblicati in letteratura medica internazionale. Ciò rappresenta un elemento di grande prestigio per la Struttura Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Spoleto, risultata idonea a figurare tra i più prestigiosi Centri chirurgici internazionali in qualità di centro partecipante”. Tra i diversi Centri esteri partecipanti (americani, europei ed israeliani) figurano: Roger William Medical Centre (Providence RI-USA) Brigam and Women Hospital (Boston MA-USA) University of Pennsylvania Medical Center (Philadelphia PA-USA) Queen Elisabeth University Hospital, Glasgow (UK) Manchester Royal Infirmary, University of Manchester, Manchester (UK) Groeningen University Hospital Groningen (NL) Colorectal surgery Sheba Medical Center Ramat Gan, HaMerkaz (IS) 3rd Department of Surgery, Jagiellonian University Medical College, Krakow (Poland) Noble's Hospital Strang - Douglas Isle of Man IM4 4RJ Cleveland Clinic Florida, Weston, USA www.uslumbria2.it/notizie/lospedale-di-spoleto-aderisce-allo-studio-internaz tuttoggi.info/lospedale-spoleto-aderisce-allo-studio-internazionale-gosafe/408137/
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Più di cinquanta specialisti riuniti presso l'IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari per relazionare sugli aspetti multidisciplinari del trattamento dei tumori dello stomaco.
Aumenta la sopravvivenza per il carcinoma gastrico, la quinta forma di cancro più comune al mondo, e la terza principale causa di morte per tumore. Numeri raggiunti grazie alla ricerca sia in ambito pre-clinico che clinico. Ma, soprattutto, numeri ottenuti con la condivisione di studi ed informazioni tra specialisti chirurghi, italiani e non, e specialisti di altre discipline coinvolti nel trattamento di tale insidiosa patologia. La filosofia della multidisciplinarietà, quindi, al centro della discussione di questa due giorni di attività congressuale che ha visto la partecipazione di numerosi medici e chirurghi alle sessioni: “Il cancro gastrico: cosa è possibile oggi”; “Work-up pre operatorio: istopatologia e imaging”; “Problemi aperti e controversie nel management multimodale del cancro gastrico”; “Il trattamento chirurgico del cancro gastrico”; “Le complicazioni endoscopiche e chirurgiche: prevenzione e trattamento”. Modernità, focus sulle più aggiornate linee guida ed attenzione al paziente con cancro gastrico dalla diagnosi alle cure domiciliari sono stati punti di alto rilievo scientifico. In tale ottica sono stato ben lieto di relazionare circa il "Marano Index", indice da me inventato e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "Annals of Surgical Oncology", per il posizionamento dei PICCs (Percutaneously inserted Central Catheters) per via ecoguidata nei pazienti con cancro per poter eseguire sia terapia nutrizionali endovenose, garantendo sia un'adeguata preparazione alle fasi precedenti e successive l'intervento chirurgico, che la possibilità dei trattamento chemioterapici. Altro argomento interessante sui cui ho avuto l'onore di relazionare è stato "la linfadenectomia nel trattamento chirurgico del cancro gastrico". Si tratta di un argomento ancora oggi molto dibattuto, soprattutto tra le Scuole chirurgiche dell'Oriente e dell'Occidente, ma sul quale si è finalmente giunti ad un recente consenso internazionale. Si è appena concluso l'incontro Midterm degli Oncoteams della SICO (Società Italiana di Chirurgia Oncologica), tenutosi il 28 e 29 aprile a Bertinoro. Per quanto riguarda la ricerca sul cancro gastrico è stato validato ed autorizzato dal GIRCG (Gruppo Italiano Ricerca Cancro Gastrico) e dall'oncoteam gastrico della SICO (Società Italiana di Chirurgia Oncologica) il protocollo di studio "Spoleto 1", il cui Responsabile e promotore è il dr. Luigi MARANO.
Si tratta di uno studio il cui primario obiettivo è la valutazione del ruolo prognostico dell’età e l'identificazione di un eventuale profilo clinico-patologico specifico in giovani pazienti (tra 18 e 40 anni) affetti da cancro gastrico. Sebbene l’incidenza del cancro gastrico mostri globalmente un trend in riduzione, tale neoplasia costituisce ancora oggi la terza causa più frequente di morte neoplasia-correlata ed è al quinto posto, in termini di frequenza, dopo il polmone, la mammella, il colon-retto e la prostata. Tali dati scoraggianti, a dispetto dei recenti progressi nel campo della diagnostica e del management terapeutico, sono dovuti a diagnosi per lo più in fase avanzata, risultando una sopravvivenza globale a 5 anni <10% ed una mediana della sopravvivenza globale limitata ad un anno per i cancri in fase avanzata e per le malattie metastatiche. Come per le altre malattie neoplastiche, le recenti ricerche mirate alla identificazione sempre più precisa dei meccanismi biomolecolari coinvolti nella carcinogenesi gastrica hanno portato alla conclusione che il cancro gastrico non deve essere considerato come una singola patologia. Si tratterebbe di neoplasie gastriche diverse da un punto di vista istologico, biologico e genetico a tal punto da influenzare le caratteristiche diagnostiche e prognostiche della malattia e, soprattutto, determinare un’eterogeneità della risposta a trattamenti standardizzati. Alla luce di ciò, attualmente è mandatorio definire l’”habitus” prognostico per ogni paziente in modo tale da pianificare un management multidisciplinare “tailored”. Nonostante il cancro gastrico sia comunemente considerato una malattia età-dipendente, presentandosi generalmente in individui tra i 50 ed i 70 anni di età, il 2-9% dei casi viene diagnosticato in pazienti con età inferiore a 40 anni. Ancor di più, alcuni Autori hanno postulato come la giovane età sia associata ad una prognosi peggiore, mentre altri hanno evidenziato che gli outcomes sono strettamente dipendenti dallo stadio alla diagnosi e dal conseguente management, indipendentemente dall’età. Il ruolo prognostico della età nel cancro gastrico è, pertanto, ancora argomento controverso, anche in ragione dei pochi dati presenti in letteratura. A fronte di diversi studi asiatici, in Italia è stato condotto solo uno studio, da Santoro et al , mirato alla valutazione degli aspetti clinico-patologici e dei predittori prognostici in 51 pazienti italiani. Il protocollo Spoleto 1 si prefigge l'ambito traguardo di riunire tutti i centri italiani che si occupano di cancro gastrico onde studiare un cospicuo numero di pazienti e di raccogliere tutti i dati clinico-patologici e prognostici ritenuti di interesse per tracciare un profilo specifico di cancro gastrico giovanile. |
Il blog di Luigi maranoLuigi Marano è chirurgo e ricercatore, attualmente in servizio presso la "Chirurgia Generale ed Oncologica" dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, nel ruolo di "Assistant Professor of Surgery" dell'Università degli Studi di Siena. Le sue principali linee di ricerca sono rappresentate dalle patologie sia benigne che maligne dell'esofago e dello stomaco. In particolare modo, egli ha pubblicato diversi studi scientifici sul trattamento della malattia da reflusso castro-esofageo, dell'acalasia esofagea e del cancro dello stomaco. Attualmente ricopre l'incarico di Direttore dell'Ufficio Ricerca della Società Europea di Chirurgia Oncologica (ESSO-EYSAC) ed è referente Regionale per l'Umbria della Società Italiana di Chirurgia Oncologica Young (YSICO). Recentemente ha conseguito l'ASN a Professore Universitario di II fascia di Chirurgia Generale. ArchiviCategorie |